domenica 26 luglio 2009

Igiene

Siamo bombardati da comunicati riguardanti la pandemia di influenza suina e come solito si scontrano due partiti ; il primo di quelli che minimizzano anche per dovere istituzionale e il secondo di quelli che prevedono catastrofi (quanto ha fatto presa su questi soggetti la subdola e martellante pubblicità occulta delle case farmaceutiche ?)
Lascio ogni incombenza a chi di dovere, medici in primis, secondo il vecchio detto “ofelè fa el to mestè” (sutor, ne utra crepidam), il tuttologo non lo so fare.
Tra i consigli medici vedo quello che mi ha insegnato mia mamma : lavarsi le mani prima di mangiare. Sembra il classico consiglio banale ma ….... ieri sera all'aperitivo, happy hour ovviamente perchè fa moda l'inglese, su un bancone c'erano una decina di vassoi con ogni tipo di cibo, dal riso alla pasta, dal pesce crudo ai salumi, dalle salse più strane alle classiche olive. Il tutto bene in vista, ogni avventore si serve da solo, anche a mani nude (senza posate) mentre si beve, ci si saluta con una classica sretta di mani o con abbracci e baci, mentre si urla con il vicino data la musica ad alto volume e ovviamente con la saliva che se ne va su tutto, piatti e bicchieri.
Gli esercenti sono obbligati a posizionare gli alimenti dietro pareti di vetro, basti vedere il bancone di una pizzeria o quello di qualsiasi negozio di generi alimentari, in questo caso tutto è libero (incongruenza o no !)
Altro che ragazzine con mascherina prima di partire per la Gran Bretagna, non serve a nulla secondo i medici, poi forse le stesse non si lavano le mani prima di mangiare o partecipano attivamente a questi happy hour o cene che prevedono la divisione e il consumo del cibo con le mani.

venerdì 3 luglio 2009

Galacticos


Silvio Berlusconi che di Champions League se ne intende (da interista me ne basterebbero la metà di quelle che ha vinto con il Milan) commentando prima della finale di Roma avvertiva che il sistema fiscale di Spagna e Inghilterra è molto più favorevole di quello italiano nei confronti delle società di calcio, tanto da ipotizzare che per il futuro le squadre italiane avranno sempre più in difficoltà nell'ingaggio di “stelle” del calcio mondiale.
Purtroppo però c'è anche il rovescio della medaglia che si può leggere in un articolo del Sole 24 Ore in cui si afferma che si affrontavano in finale due delle società calcistiche più indebitate del mondo, 800 ml di euro per il Manchester e 437 per il Barcellona, credo che se avessero il sistema fiscale italiano il debito sarebbe stato di molto superiore.
Si parla di debiti consolidati anche se in presenza di attivo di gestione annuale, su cui si pagano fior di interessi bancari e visto il momentaccio economico mondiale le banche potrebbero richiedere di rientrare per coprire il debito, il caso Roma – Unicredit è su tutte le pagine dei giornali.
Se per le grandi ci saranno problemi, il Manchester ad esempio non avrà più il mega sponsor assicurativo americano, salvato dal fallimento dal governo USA, saranno peggiori nelle serie minori tanto che al momento dell'iscrizione ai campionati vedremo i risultati della crisi economica, cancellazioni, rinunce, maxifusioni, perchè di industriali esenti dalla crisi economica non ce ne sono in giro e difficile sarà trovare altri Moratti o Berlusconi che ci mettono del suo per ripianare i debiti, i piccoli industriali di provincia abbandoneranno le squadre minori visto che non riescono ad uscirne in pareggio nelle aziende calcistiche.
C'erano i vivai, ma la sentenza “Bosman” ha di fatto cancellato questo tipo di gestione nelle squadre minori, forse è il momento di cambiare, copiando ad esempio quello ippico, dove quando vince un cavallo una parte della vincita viene distribuita all'allevatore e all'allenatore. Perchè non prelevare una piccola percentuale dei ricchi ingaggi delle stelle del calcio e devolverla annualmente ai piccoli club che hanno avuto questo campione quando era un ragazzo ?
Pensare che ci siano in giro nuovi “ricchi scemi” come si definivano una volta i presidenti delle squadre di calcio è pura utopia e anche sponsor di marchi prestigiosi italiani e mondiali hanno da tempo ridotto l'impegno economico o abbandonato il palcoscenico calcistico, vuoi per il non ritorno economico della pubblicità vuoi per l'accostamento alla violenza negli stadi, giudicata ovviamente negativa, vuoi per la crisi economica e pensare poi di vendere a ricchi mediorentali o russi è solamente procrastinare la soluzione del problema.
Personalmente sono contrario a forme di protezionismo come quello che si vuole immettere in F1 ma un sano controllo di gestione sarebbe necessario e programmare nel giro di “tot” di anni il ritorno ad un bilancio attivo, caro Michel è un compito UEFA, non ci dovranno essere squadre o nazioni più “furbe”, siamo tutti nella stessa barca e non continuiamo a ballare mentre il Titanic affonda.
In altri sport definiti “minori” la situazione potrebbe divenire drammatica, ma questo è solamente un altro capitolo della stessa storia sportiva.

giovedì 25 giugno 2009

Referendum


Ennesimo referendum in cui non si raggiunge il quorum.
Ma quali le ragioni per cui i cittadini non si recano al voto ?
In primis, secondo me, l’abuso dell’istituto referendario che dovrebbe toccare temi etici o di grande riforma dello Stato, quali quelli che muovono le coscienze e dividono gli elettori all’interno di ogni fazione politica, come sono stati quelli sul divorzio e sull’aborto o sulla scelta tra monarchia o repubblica. Oggi un referendum sul tema della morte in caso di coma profondo avrebbe sicuramente la massima affluenza ai seggi elettorali, come ha dimostrato la partecipazione alle vicende di quella povera ragazza quest’inverno.
La seconda ragione è il ribaltamento della volontà popolare da parte dei partiti. Negli anni novanta abbiamo votato per una esagerazione di referendum tra cui quelli sul finanziamento pubblico dei partiti e l’uscita dei politici dai consigli di amministrazione delle banche. Dopo il responso referendario che cassava le leggi vigenti, i risultati sono stati ignorati nel primo caso e aggirati con la creazione di fondazioni nel secondo.
Infine l’uso del referendum da parte di alcuni comitati referendari legati a partiti politici, con la speranza di cambiare leggi che non avrebbero mai potuto cambiare perchè privi o con piccola rappresentanza parlamentare. Da qui quesiti tipo quello sull’abolizione del Ministero del Turismo e di quello dell’Agricoltura o quello sul nucleare sfruttando le paure del momento.
Sui giornali come al solito dalle opposte fazioni politiche si condanna l’invito all’astensione, dimenticando che tutti i partiti politici lo hanno usato in diverse consultazioni a secondo delle proprie convenienze e credo che in massima parte l’elettorato non segua questi consigli.
I cittadini meriterebbero più rispetto da parte dei politici e non sentirsi solo il mezzo per raggiungere il “cadreghino” .

domenica 21 giugno 2009

Vuvuzela


La Confederation Cup di calcio in pieno svolgimento in questi giorni in Sudafrica ci ha fatto vivere l’emozione di un record di vittorie da parte della nazionale iberica.
La colonna sonora però è molto diversa da quella a cui siamo normalmente abituati, non sentiamo tamburi o orchestrine che dettano il ritmo ma un continuo, incessante e diciamolo fastidioso ronzio di trombette, simile al suono di un enorme sciame di zanzare.
Apriti cielo, sono da vietare hanno sentenziato diversi giocatori, forse preferiscono i nostrani cori beceri e razzisti.
Non si rendono conto che che lo sport è cambiato, prendiamo il tennis ad esempio.
Vietatissimo giocare non in bianco, poi l’industria ha colorato le magliette e di fatto la maglia tipo “piquet” viene indossata anche sotto una giacca elegante.
Il silenzio era tacito obbligo sia per gli spettatori sia per i concorrenti, adesso vanno in massa per sentire i gridolini delle atlete ad ogni colpo della palla, misurandolo e valutandolo alla stregua di quelli di un orgasmo e se fossero intervistati, credo non saprebbero nemmeno come si contano i punti in una partita o a che punto dell’incontro siamo arrivati.
Tutto cambia, si modifica, si evolve e le mode poi ci fanno sorridere quando vediamo i nostri vestiti o acconciature in foto vecchie di anni, esistono poi usanze diverse in ogni parte del globo
Personalmente sto cercando inutilmente un canale che trasmetta una partita di calcio con il sonoro solamente dello stadio, senza i commentatori, quelli si invadenti e troppe volte parziali e prevenuti ma per il momento non esiste e mi devo accontentare delle volte in cui c’è lo sciopero dei giornalisti.

mercoledì 10 giugno 2009

Cosi' e' se vi pare


L’ha detto la tv, quindi è vero ! Quando ero piccolo la potenza della emergente della televisione si manifestava con l’autorevolezza di quanto veniva enunciato durante un telegiornale.
Le fotografie poi avevano un valore di superprova, basti pensare a quelle famose dei missili a Cuba. Si sono scritti fiumi d’inchiostro su presunti fotomontaggi di fotografie durante il rapimento Moro, un lavoro da esperti manipolare o scoprire eventuali manipolazioni.
Oggi con l’avvento della fotografia digitale e Photoshop queste pratiche sono diventate alla portata di milioni di persone. Difficile per molti però non commettere errori soprattutto di illuminazione o prospettiva.
Ben diverso quando ad usare questi strumenti sono professionisti che con piacere non devono passare ore al buio tra acidi, filtri, temperature e tempi lunghi per vedere il risultato, ora tutto si può fare facilmente e osservare il lavoro fatto immediatamente.
Tante modelle hanno ammesso di non avere un fisico così perfetto come in alcune foto, tanto che sono convinte che aumenti di seno, eliminazione di “rotolini” e scomparsa di cellulite sono solamente “made in Photoshop” con tanti saluti a chi compera questi calendari.
In questi giorni sono all’ordine del giorno foto vere o false, modificate o inventate con più o meno direttamente ritratti uomini politici.
I media stanno scrivendo di tutto o di più, noi a quali foto dobbiamo credere ?

lunedì 8 giugno 2009


Prima di qualsiasi commento sui risultati elettorali, un dato su tutti si evidenzia : il lento ma inesorabile calo dell’affluenza in tutti gli stati della Comunità Europea.
Nonostante l’Italia che ha cercato di risollevarne le sorti, anche se in presenza di un calo, l’affluenza è stata di poco superiore al 40 % . Probabilmente l’accorpamento con le elezioni amministrative ha salvato l’affluenza.
Quale il motivo di tanta disaffezione? Probabilmente l’unione è vista da parte di tanti cittadini come lontana, forse troppo impicciona per leggi incomprensibili o assurde (vedi l’aranciata senza arance) .
I sintomi si sono visti in più occasioni tanto che lo Statuto europeo firmato a Roma dai Capi di Stato e di Governo degli stati aderenti, non è stato ratificato dai cittadini di molti stati.
Noi in Italia non abbiamo votato e non so come sarebbe andata a finire questa votazione ad iniziare dall’affluenza.
Un Europa delle monete e non delle persone si è continuato a costruire in questi anni, occorre un cambiamento, un bel tema per il prossimo Parlamento Europeo.
Chi scrive è un europeista convinto e tu ?

domenica 7 giugno 2009

Elezioni


A bocce ferme, una considerazione su questa tornata elettorale mi torna alla mente.
Guardando i manifesti elettorali di presentazione dei candidati alle elezioni comunali è sparita nella definizione della professione quella di operaio. Anche nei partiti di sinistra si scrive “dipendente” o al massimo “tecnico di ..” evidentemente per troppe persone avere questa qualifica è disonorevole .
Credo che qualsiasi lavoro, purchè onesto meriti lo stesso rispetto e pari dignità, la stessa Costituzione lo afferma, perchè senza quegli operai, che fanno anche lavori umili, la nostra civiltà non sarebbe più tale.
Un sospetto mi assale; ma esistono ancora gli operai ? io che regolarmente vado nelle fabbriche dico di si e forse da questa filosofia politica nasce la mancata attenzione per queste categorie rispetto a chi si occupava di “finanza creativa” .
Domani mattina prova a chiederlo in qualche azienda .